Dubai è sia un crocevia culturale che un centro finanziario e commerciale globale. Una città sorprendentemente cosmopolita con una vasta gamma di ottimi ristoranti, divertimenti e alloggi, non c’è da meravigliarsi se attira espatriati da tutto il mondo.

Lavorare e vivere qui offre non solo la più alta qualità di vita nella regione del Medio Oriente e dell’Africa, ma anche completa libertà dall’imposta sul reddito.

Ingenti investimenti nella città nel periodo precedente a Expo 2020, evento poi posticipato di un anno per via della pandemia di Covid-19, significano che Dubai dispone di infrastrutture di livello mondiale ed è un luogo sicuro in cui vivere.

Quindi, per coloro che sono interessati a diventare parte di una forza multiculturale in uno dei più grandi centri di affari del mondo. Ecco una guida utile su quello che c’è da sapere inerente i visti per lavorare a Dubai.

Visto di lavoro a Dubai: formalità burocratiche

In linea di massima, ci sono tre tipi di visto di lavoro per Dubai.

Lavori a tempo pieno

Dubai, C’è bisogno sia di un visto di residenza che di un permesso di lavoro. Per richiedere il work permit, è necessario avere già un contratto. Diventa poi responsabilità del datore richiederlo come sponsor.

Nel caso la procedura del permesso è stata effettuata “out of the country”, una volta ottenuto il permesso, sarà possibile entrare nel paese e rimanere per un massimo di due mesi mentre sia l’azienda che il dipendente completano i restanti passaggi obbligatori. Questi includono test medici e l’ottenimento di una carta d’identità da residente stranieri negli Emirati Arabi Uniti.

È possibile anche richiedere il permesso essendo entrati precedentemente come turisti. La procedura è la stessa ma ufficialmente si potrà cominciare solo quando si è completata la procedura del work visa.

In caso di cambio di datore bisognerà far aggiornare i dettagli della nuova azienda dalla Direzione Generale della Residenza e degli Affari Esteri (GDFRA).

La tua capacità di ottenere un permesso a tempo pieno dipenderà anche dal tipo di impiego per cui si sta facendo domanda, poiché ci sono diversi permessi con restrizioni diverse per dipendenti qualificati e non qualificati.

Lavori freelance

Per coloro che sono autonomi è possibile ottenere un permesso da freelance. Ci sono tre settori specifici in cui è possibile svolgere attività freelance: istruzione, media e tecnologia.

I permessi freelance vengono rilasciati attraverso l’iniziativa GoFreelance. Gestita di diverse freezone ma con un numero chiuso per ogni categoria. Potrebbe quindi non essere sempre e subito disponibile l’opzione freelance desiderata.

In caso si sia già in possesso del visto di un genitore o coniuge, è possibile richiedere un permesso che si rinnova annualmente. Se non si dispone di uno sponsor che sia un genitore o un coniuge, si può comunque richiedere un visto freelance che include un permesso di soggiorno ed è rinnovabile ogni tre anni.

Lavoro da remoto

In risposta al crescente numero di persone che svolgono il loro ruolo da remoto, il governo ha istituito un nuovo permesso a distanza. Questo nuovo permesso consentirà ai dipendenti e alle loro famiglie di vivere nell’Emirato fino a un anno mentre collaborano a distanza con le aziende di tutto il mondo.

Mentre si trovano a Dubai con un visto per smart working, gli espatriati potranno aprire conti bancari e iscrivere i propri figli nelle scuole locali, cosa precedentemente riservata ai soli residenti.

Chi può richiederlo?

Chiunque abbia più di 18 anni può richiederlo purché soddisfi gli standard stabiliti dal Ministry of Human Resources and Emiratisation (MoHRE).

Non c’è un’età massima per chi richiedne uno, ma l’azienda promotrice pagherà una tariffa più alta per persone di età più elevata.

Oltre a questo, c’è una classificazione in base al titolo di studio posseduto:

  1. laurea;
  2. corso di studi post secondario;
  3. diploma di scuola superiore.

Nel caso non si abbia almeno un diploma di scuola superiore si viene inquadrati come “unskilled worker”. I non qualificati richiedono un contratto minimo di 6 mesi.

Il visto di lavoro non viene richiesto direttamente dalla persona ma dall’azienda che ha intenzione di assumerlo. Per questo motivo il principale fattore di ammissibilità per ottenerne uno è avere già a disposizione un’offerta da una società registrata a Dubai.

Oltre a questo, bisogna effettuare un test di idoneità medica obbligatorio prima di poter ricevere il visto di residenza. Questo test verifica la presenza di malattie trasmissibili comuni, tra cui HIV/AIDS, epatite, tubercolosi e lebbra. In caso si riscontri una di queste condizioni mediche, esso viene negato e bisogna lasciare il paese.

Di quali documenti c’è bisogno per richiedere un permesso di lavoro a Dubai?

Sebbene gran parte del processo di candidatura sarà gestito dal datore, bisogna produrre in prima persona i seguenti documenti:

Costo del visto di lavoro a Dubai

Il costo del permesso di lavoro varia a seconda della categoria di dipendenti in cui si rientra, dal livello del titolo di studio, dal numero di dipendenti dell’azienda e dal fatturato totale.

Per quello come freelance, c’è una tassa di AED 7.500 (circa 1750 euro), pagata annualmente. In caso di richiesta di quello per impieghi da remoto è prevista una commissione di elaborazione una tantum di 1.054 AED (250 euro) per domanda.