Serve il visto per Dubai per i cittadini italiani o basta il passaporto?
Per vivere in modo legale in questa zona e in genere negli Emirati Arabi (potendo così anche sfruttare tutti i vantaggi contestuali all’avvio di un’attività) è necessario ottenere un permesso di residenza: questo permesso è obbligatorio per tutti i cittadini di altre nazionalità, ad eccezione di coloro che fanno parte del Gulf Cooperation Countries, che riguardano nello specifico Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi.
È quindi importante sapere che ottenere questo permesso è alla base di qualunque tipo di attività o di operazione che si intende avviare. Se non si è in possesso di questo permesso, ad esempio, non si possono eseguire molte operazioni, dalle più semplici alle più complesse, come ad esempio aprire un conto corrente bancario, affittare un’auto o noleggiarla a lungo termine, ottenere la patente di guida, e molto altro ancora.
Ma come fare per ottenere questo permesso? E soprattutto, quali sono le differenze che riguardano i vari tipi di permesso che possiamo ottenere? Scopriamo insieme quali soluzioni adottare.
Visto Emirati Arabi e Dubai: costo, come e quando richiederlo
Prima di tutto occorre fare una precisazione. C’è differenza tra essere dei “semplici” turisti ed essere delle persone che decidono di investire la propria vita in un luogo estero; questa differenza non riguarda solo gli svantaggi e gli aspetti positivi, ma anche tutte le incombenze che ne derivano. Infatti, se parliamo di visto turistico (quello che si applica a coloro che visitano semplicemente la località) esso ha una durata variabile (30, 60 o 90 giorni) a seconda della tipologia di passaporto e dall’appartenenza o meno alla cosiddetta area “Schengen”. Invece, la vera e propria stabilità (quindi, la collocazione non turistica della persona) richiede l’accesso ad un tipo di autorizzazione di soggiorno differente, la cui variabilità dipende da diversi aspetti. Parliamo, ad esempio, di uno, due o tre anni, a seconda del tipo di soggiorno richiesto e delle attività da svolgere, oppure di 10 anni, con diritto di rinnovo alla scadenza.
Ci sono, inoltre, altri aspetti da considerare, aspetti che potremmo considerare come limitanti e vincolanti e che effettivamente lo sono: non conoscerli significherebbe essere messi nelle condizioni di sbagliare e, quindi, di rischiare di non poter più rientrare qui. È infatti necessario, per la validità di questo permesso, accedere negli UAE almeno una volta ogni sei mesi, facendo in questo caso riferimento al calendario solare (non quello civile).
Per sapere come si faccia ad ottenere questo permesso è quindi necessario capire prima di tutto il tipo specifico di autorizzazione che vogliamo ottenere, perché i visti non sono tutti uguali e si adattano, quindi, perfettamente, alle necessità ed esigenze specifiche, che possono variare. Di conseguenza, cambiano anche sia le modalità di richiesta ed accesso, sia le documentazioni da presentare: per questo motivo, possiamo dire che le procedure sono abbastanza snellite perché non sono standardizzate ma sono gestite in maniera differente a seconda di quanto richiesto.
Tendenzialmente possiamo distinguere il permesso temporaneo (che va da 1 a 3 anni, come detto) e quello a lungo termine, che invece va da 5 a 10 anni. È bene sapere che per ottenere il primo è necessario essere in possesso di uno dei requisiti richiesti, come ad esempio avere un contratto di lavoro (e quindi essere sponsorizzati da un’azienda locale) oppure essere registrati come società; ancora, aver acquistato un immobile; possedere la qualifica di membro di famiglia di un cittadino già qui residente (che, quindi, sponsorizza il richiedente); oppure trovarsi qui per motivi di studio.
A seconda del tipo di requisito che si possiede, si può procedere con la richiesta della documentazione per ottenere lo specifico permesso associato. In ogni caso, per farsi seguire correttamente, passo dopo passo, in tutto l’iter, è sempre consigliato non procedere autonomamente, a meno che l’azienda che sponsorizza (nel caso in cui la richiesta avvenga per sponsor aziendale) o la famiglia che sponsorizza (nel caso di un permesso “familiare”) non abbia già il suo legale di riferimento.
I diversi tipi di visto per investire, per lavoratori e per turismo
1. Sponsor
Il metodo più facile e veloce per ottenere un permesso consiste nell’essere “sponsorizzati”. Ma cosa significa? Per ottenere uno “sponsor” bisogna essere assunti da un’azienda locale, che si faccia carico di fornire il visto per residenti ed il permesso di lavoro: in questo modo, l’azienda locale si prende gli oneri legali ed economici fungendo sostanzialmente da garante per il lavoratore.
2. Family residence
Questo tipo di “sponsor” è un po’ diverso dal precedente. In questo caso, si suppone che vi sia una persona con cui si è legati dal punto di vista familiare, che sia già in possesso del permesso e che quindi possa fungere da sponsorizzatore per il parente che intende vivere in questa zona. In sostanza, chi già vive e lavora qui può far sì che la propria moglie e i propri figli ottengano gli stessi benefici legati, appunto, all’ottenimento del permesso.
3. Permesso per chi investe
È una specifica autorizzazione rivolta agli investitori. Chiaramente, anche se da un lato potrebbe sembrare conveniente perché sicura e veloce, occorre sapere prima di tutto che occorre investire un quantitativo di denaro abbastanza consistente con un’azienda locale; in secondo luogo, è necessario ripetere la richiesta dopo un tot di tempo perché questo tipo di permesso è soggetto a scadenza. In ogni caso, è sempre bene rivolgersi a consulenti qualificati perché le leggi in merito vengono costantemente aggiornate, e quindi variano sia l’importo di investimento che i tempi di validità dell’autorizzazione.
4. Maid
Questo visto riguarda nello specifico coloro che si offrono come donne delle pulizie o donne di servizio alle dipendenze di cittadini della zona. Pertanto, chi vuole avvalersi di un aiuto nelle faccende domestiche dovrà fornire la cittadina straniera del cosiddetto permesso di residenza “maid”, molto simile a quello che le aziende offrono ai dipendenti.
5. Property
Se compri una proprietà negli Emirati Arabi puoi ottenere un visto di durata variabile. Anche in questo caso le leggi cambiano e si aggiornano di continuo; per questo motivo è necessario richiedere informazioni specifiche ed approfondite avvalendosi di un servizio di supporto e di consulenza.
6. Relative
Simile a quello per familiari, questo tipo di autorizzazione è specifico per altri parenti, più lontani o comunque in generale, e riguarda per esempio anche genitori e suoceri. Poiché è sottoposto a controlli più specifici e non viene rilasciato in maniera automatica, è bene farsi seguire nella procedura per conoscere bene i requisiti e le leggi da rispettare.
7. Per studenti
Coloro che hanno scelto di studiare qui possono ottenere un’autorizzazione a risiedere negli Emirati, per il tempo necessario alla conclusione del percorso di studi, purché sia un percorso full-time presso un college o una università locale. Questo tipo di autorizzazione deve essere rinnovato ogni anno.
Inoltre, è bene sapere che, per ottenere qualsiasi tipo di autorizzazione tra quelle indicate, è necessario il requisito fondamentale di non risiedere per più di 180 giorni al di fuori degli Emirati Arabi. In caso contrario, il permesso sarà considerato non più valido e non si potrà tornare nemmeno con il normale visto per turisti.
Visti per gli Eau standard e ricevuto all’arrivo
In questo caso, non è necessario fare particolari code o richiedere una particolare documentazione. Infatti, in maniera standard è comunque possibile ricevere un’autorizzazione a visitare il paese, limitandosi a seguire la seguente procedura. Una volta scesi dall’aereo e trovandosi ancora in aeroporto, sarà semplicemente necessario recarsi presso l’area Immigrazione, dove il vostro passaporto verrà timbrato con un visto di visita gratuito che avrà una durata di 30 giorni.
Documenti necessari per ottenere il visto per i cittadini italiani
Una volta capito qual è il tipo di richiesta più idonea alla propria situazione (in ogni caso consigliamo sempre di avvalersi di un aiuto nella comprensione dei requisiti) è necessario attivarsi presso gli uffici competenti. I passi da seguire sono i seguenti:
- Richiesta del cosiddetto “entry permit”
La procedura richiede che colui che sponsorizza effettui una richiesta di permesso di ingresso nella zona. Questa richiesta varia (anche di nome) a seconda che a richiedere questo permesso sia semplicemente il capo famiglia oppure un’azienda (in quest’ultimo caso si parla di employee permit). Questo permesso può essere utilizzato per 60 giorni dal momento in cui viene emesso, e può essere richiesto anche quando ancora il richiedente non si trova nel Paese. La richiesta deve essere fatta all’Ufficio Immigrazione.
- Attivazione dell’ Entry permit
Dopo aver ottenuto questo permesso, è necessario attivarlo, con le seguenti modalità.
Prima di tutto, se il richiedente si trova già nel territorio è necessario che venga chiesta una variazione di status. Al contrario, direttamente in aeroporto bisogna attivare l’autorizzazione a risiedere tramite un timbro di ingresso che viene apposto sull’Entry Permit ottenuto.
- Visite mediche per l’ottenimento della Emirates ID Card
Una volta effettuate queste procedure, sarà necessario recarsi in ospedale avendo cura di scegliere tra quelli che si occupano nello specifico delle visite mediche per l’ottenimento della carta. Qui verranno effettuati degli esami di routine (più nello specifico si tratta di prelievo del sangue e di una radiografia al torace) e si dovranno attendere due giorni lavorativi per ottenere i risultati.
Attraverso questa carta che verrà ottenuta dopo l’esito positivo delle analisi, si potrà avere un documento identificativo (una sorta di carta di identità) che attesti che colui che lo detiene si trova negli Emirati in modo legale e quindi con un permesso valido. Solo se si è in possesso di questo documento si possono effettuare delle operazioni importanti, come ad esempio stipulare contratti (affitto, noleggio auto a lungo termine, telefonico) e aprire un conto corrente bancario.
- Stampa del visto sul passaporto
Per ottenere la stampa sul passaporto è poi necessario presentare all’Ufficio Immigrazione tutta la documentazione fino ad ora ottenuta, insieme al passaporto in originale.